MAPPA DEL NERA

26 · Fosso di Stroncone

Terni è una città ricca di acque, non è solo Interamnae Nahars, la città tra i due fiumi Serra e Nera, ci sono molti fossi che arrivano dalle colline intorno e contribuisco ad alimentare le acque del Nera.
C’è il fosso di Morgnano (Colle dell’oro) e Calamone, fossi di Gabelletta, Schiglie, Rivo, Calcinare, Brecciaiolo, fossi della Ferriera in località Staino, Valenza, Vallecaprina, Collescipoli, Rosciano, Castiglione, Ancaiano in Valnerina, il fosso Tarquinio, il fosso Rivo, il fosso Tarquinio, il fosso Lagarello, il torrente Aia.

Poco dopo Ponte Romano, a quota 124 m s.l.m., sulla sinistra idraulica confluisce nel Nera il “Fosso di Stroncone” un corso d’acqua minore che attraversa territori ricchi di storia e di beni culturali. Nasce nel comune di Stroncone dalla zona delle “Case i Prati “ noto semplicemente come “I Prati “ (m 905 s.l.m.) tra Valle Leona e Pian Ruscio. Con il nome di “Rio Fossato” scende nella stretta Valle tra monte Macchialunga (m 1105 s.l.m.) e Colle Pera (m 1063 s.l.m.) fino al centro storico di Stroncone (m 451 s.l.m.) che costeggia sul lato est. Subito dopo Stroncone all’altezza del piccolo borgo di “Colle” riceve le acque dei fossi delle abbazie benedettine di San Simeone e San Benedetto in Fundis ubicate rispettivamente sulle pendici sud e nord del monte Rotondo (m 803 s.l.m.). Dopo la Stazione di Stroncone sulla linea Terni-Rieti-L’Aquila, attraversa il territorio dell’antico castello di Perticara (oggi scomparso) e dopo la cappella di san Rocco e Valle Cupa passa presso l’antica basilica benedettina di San Valentino (m 151 s.l.m.) patrono di Terni e degli innamorati.

Qui confluiva presso il mulino di San Valentino il canale Cervino derivato dai romani nel I secolo d.C. dal fiume Nera presso il ponte naturale a valle della Cascata della Marmore, che nel 1568 fu prolungato oltre il fosso di Stroncone nel territorio di Collescipoli per irrigare i campi di vocabolo Sabbione, dove confluisce nel Nera a valle dell’antico castello di Insula (scomparso nel XV secolo) e della chiesa di Santa Maria in Magale di cui oggi rimangono pochi ruderi. A circa un chilometro da San Valentino dopo un percorso di circa 13 Km e aver superato un dislivello di 880 metri unisce le sue acque a quelle del fiume Nera.

 

La basilica di San Valentino

Qui dopo il suo martirio a Roma (al II miglio della Flaminia luogo della prima sepoltura) nel 346-347 d.C., ordinato dal prefetto Furioso Placido, le reliquie del santo furono traslate dai suoi discepoli Proculo, Efebo e Apollonio e sepolte in un’area cimiteriale cristiana. Nel luogo di questa seconda e definitiva sepoltura successivamente fu eretta la prima chiesa di San Valentino dove nel 742 avvenne lo storico incontro tra Papa Zaccaria e il re longobardo Liutprando.

Dopo il 1605 quando vennero ritrovate le reliquie di San Valentino, fu costruita l’attuale basilica oggi ufficiata dai padri Carmelitani scalzi e si ebbe un rilancio del culto del santo, che pochi anni dopo divenne unico patrono della città.

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