MAPPA DEL NERA

10 · Archeologia Industriale

Poste in questo luogo nel 2018, le due centrifughe, o idroestrattori, sono simbolo dell’identità industriale della città di Terni.
Le due centrifughe dal peso complessivo superiore a 10 quintali sono state fabbricate dalle Officine Bosco nella seconda metà del ‘900, che ne esportavano in grandi quantità per gli zuccherifici di tutto il mondo.
Di notte sono illuminate con un impianto a led dell’ASM.
L’opera, recuperata e valorizzata, ricorda il “museo a cielo aperto” localizzato nel sentiero 5 del parco della Cascata delle Marmore.

 

Altri monumenti di Terni “Città dell’Acciaio”

La città di Terni, soprannominata anche “Città dell’Acciaio” o “Manchester italiana” per la sua connotazione industriale sviluppatasi a partire dal XIX secolo, è conosciuta soprattutto per le Acciaierie, uno dei colossi della siderurgia italiana.
L’acciaio della fabbrica riveste un ruolo molto importante nella storia di questa città, profondamente segnata dal grande boom industriale scoppiato nel secondo dopoguerra.

Ad evidenziare anche simbolicamente questa vocazione industriale: l’obelisco di Arnaldo Pomodoro alla fine di corso del Popolo, l’Hyperion di Agapito Miniucchi nel piazzale dell’Acciaio e la Grande Pressa, un monumento di 12.000 tonnellate collocato nel piazzale Dante, di fronte alla stazione ferroviaria, la grande asta tubolare in acciaio inossidabile della fontana di piazza Tacito, la scultura di Umberto Mastroianni, a corso Tacito.

Da ricordare i siti di archeologia industriale oggi trasformati in musei o poli cinematografici e multimediali, quali il Museo delle Armi che sorge proprio sulla ex Fabbrica d’Armi, il ‘CAOS – Centro Arti Opificio Siri’, un centro culturale dedicato, nonché sede del Museo Archeologico e del Museo di Arte Contemporanea, nato dalla riconversione dell’ex fabbrica chimica S.I.R.I.

 

Il sentiero 5

Il sentiero n.5 è stato realizzato di recente, inaugurato nel 2007, in occasione dei lavori di consolidamento della rupe di Marmore, dopo che tra gli anni ’70 e ’80 si erano verificati alcuni movimenti franosi. Tali lavori, oltre ad aver messo in sicurezza il fronte orientale della rupe, hanno restituito visibilità a numerose testimonianze di archeologia industriale, tra cui le prese e le vasche di raccolta delle vecchie centrali idroelettriche di Spoleto e di Terni. Il percorso si sviluppa con andamento pianeggiante per circa un chilometro, presentando caratteristiche simili a quelle di un parco pubblico. Sviluppandosi sul ciglio della rupe di Marmore, offre panorami mozzafiato.

Nel primo tratto si scorge la Conca Ternana; procedendo, la prospettiva cambia aprendosi sulla valle del fiume Nera e su diversi borghi medioevali, sino alle gole di Ferentillo. Durante il cammino si incontrano 11 pozzi artificiali realizzati per i lavori di consolidamento, di cui il primo, grazie alla copertura in vetro trasparente, svela la sua impressionante profondità.

Nel 2012-2013 sono state poste delle turbine e deviatori di flusso che sono stati dismessi da centrali che fanno parti del sistema di sfruttamento delle acque, progetto realizzato da Comune di Terni e Circoscrizione Est su un bando del GAL Ternano con il supporto dell’Associazione Marmore Tourist (www.marmoretourist.com).

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